Progetto ''Integrazione – E. Tommasone''

La sempre maggiore eterogeneità delle classi è la regola: accanto agli alunni diversabili certificati, si incontrano sempre più alunni con altre difficoltà, con disturbi specifici dell’apprendimento (nella lettura, nel calcolo, nell’attenzione, nel linguaggio, etc.), con situazioni difficili alle spalle, disturbi emozionali, o più ‘semplicemente’ comportamenti gravemente problematici e devianti. Tutte queste situazioni generanobisogni educativi speciali’.

Questi bisogni devono trovare risposta nella scuola, in una scuola che integra tutti gli alunni, qualunque sia il loro bisogno speciale. L’integrazione di qualità è qualità positiva nei diversi campi di espressione della persona in difficoltà: è un essere presente significativamente dal punto di vista relazionale (essere accolto, avere ruoli veri, amicizie, collaborazioni, etc.), ma anche quello cognitivo (imparare cose nuove, imparare a pensare, a risolvere problemi, sviluppare nuove capacità e competenze dettate dai bisogni peculiari dell’alunno in difficoltà e dalle finalità della scuola) e psicologico (crescere nell’autostima, nell’ autoefficacia, nell’identità, nell’espressione delle emozioni, etc.). Da qui la necessità di un lavoro in rete con le insegnanti, gli altri alunni della classe e i loro genitori, lavoro da cui dipende la riuscita del progetto di vita della persona con bisogni educativi speciali. Per svolgere questo delicato ruolo di coordinamento oltre che di ‘accoglienza’ nei confronti del bambino con bisogni educativi speciali, è stato designato un educatore della Paidòs di comune accordo con la Direzione Didattica del I Circolo Tommasone di Lucera. Alla fina del progetto il minore è riuscito brillantemente a superare tutte le sue ‘difficoltà’ e ad integrarsi all’interno del gruppo classe.



 

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